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mercoledì 31 ottobre 2007

La Comunicazione Non Violenta

Che cosa é la Comunicazione Nonviolenta ?Il termine « NonViolenta » si ispira a Gandhi che con la « non violenza » descriveva quello stato naturale di benevolenza ed empatia che é in noi allorché é sparita la pur minima traccia di violenza. Infatti, benché noi si possa credere che il nostro modo di parlare non abbia niente di « violento », succede spesso che le nostre parole siano fonte di sofferenza per gli altri e per noi stessi.
Vediamo qualche esempio che vi dimostrerà immediatamente gli effetti di questa « comunicazione del cuore ».
Quale differenza trovate tra le due frasi dei seguenti gruppi:
a. mio marito non mi dimostra quasi piu' dell'affetto b. mio marito non mi ha abbracciata da due settimane
c. stanno distruggendo l'ambiented. hanno già abbattuto le foreste su oltre il 90% del territorio e continuano
e. il capo rimanda sempre quella decisione a piu' tardif. il capo ci aveva detto che avrebbe comunicato la sua decisione la settimana passata, ma noi non abbiamo ancora sentito niente
La differenza tra le due frasi di ciascun gruppo é che
• la prima frase é la valutazione di una situazione, fatta dalla persona che parla
• la seconda frase é la descrizione di una situazione, osservata dalla persona che parla
Quindi uno dei principi base della CNV (Comunicazione NonViolenta) ci esorta ad osservare le situazioni senza dare alcuna valutazione o quantomeno cercando di tenere separate l'osservazione e la valutazione.
Continuiamo con gli esempi :
a. Tu mi stanchi!b. Sono stanca!
c. ma come si puo' fare una cosa simile ? Ho la sensazione di non capirci piu' niente d. ma come si puo' fare una cosa simile ? Nel vedere cio' sono molto perplessa
e. mi sento rifiutata quando nessuno dei miei colleghi di lavoro risponde ai miei suggerimentif. mi sento angosciata quando nessuno dei miei colleghi di lavoro risponde ai miei suggerimenti.
La differenza tra le due frasi di ciascun gruppo riguarda l'identificazione e l'espressione dei propri sentimenti, che rappresenta il secondo punto chiave della CNV
Argomento ben importante quello dei sentimenti.
Secondo la metodologia della CNV, dopo aver « osservato » una situazione, portare la nostra attenzione sui sentimenti che proviamo in relazione a quella stessa situazione ci aiuta a comprendere cosa sta accadendo e cercare le risposte là dove é piu' facile trovarle (in noi stessi).
E' facile fare confusione tra cio' che sentiamo (sentimento) e cio' che noi pensiamo di sentire (pensiero) in una data situazione. Come é anche facile esprimere la nostra valutazione sugli atti ed attitudini degli altri, confondendoli con i nostri sentimenti.
Aggettivi quali
Abbandonato/a Costretto/a Sfruttato/a Ignorato/aIncompreso/a Minacciato/aNon apprezzato/aPerseguitato/aProvocato/aTradito/a
Non descrivono un sentimento, ma la nostra valutazione degli atti del prossimo nei nostri confronti.Il tipo di sentimento che proviamo in una data circostanza dipende da se, come e quanto i nostri bisogni sono soddisfatti. Possiamo quindi essere
Divertiti , attenti, beati, confidenti, curiosi, commossi, entusiasti, fieri, liberi, appassionati, sereni ........ se i nostri bisogni sono soddisfatti
Afflitti, agitati, angosciati, confusi, spaventati, delusi, demoralizzati, depressi, imbarazzati, innervositi, impotenti, melanconici.....se i nostri bisogni sono insoddisfatti.
Vediamo insieme altri esempi :
a. cio' che hai detto é assolutamente da irresponsabileb. quando ti sento dire che non sei responsabile di cio' che é accaduto, mi esaspero perché vorrei essere compresa meglio e ricevere un po' d'empatia
c. ecco che ricomincia...se almeno qualcuno riuscisse a farlo tacere !d. quando lo vedo aprir la bocca di nuovo, mi esaspero perché vorrei che tutti avessero la stessa possibilità di prendere la parola
e. lei si prende sempre piu' tempo di chiunque altro f. quando mi ricordo quanto tempo ha impiegato per rispondere all'ultima domanda, mi sento impaziente perché vorrei usare il tempo passato con il gruppo piu' efficacemente.
In questo gruppo di frasi la differenza consiste nella presa di responsabilità per i propri sentimenti che é il terzo pilastro della CNV. Gli altri non sono mai la causa dei nostri sentimenti : possono essere l'elemento scatenante, il detonatore, ma non la causa. Prendendoci la responsabilità di cio' che sentiamo in una data circostanza ci rendiamo altresi' conto che i nostri sentimenti derivano dal modo con cui « scegliamo » di ricevere gli atti e le parole degli altri. Come ho detto in precedenza i sentimenti sono conseguenti alla soddisfazione o no dei nostri bisogni. Purtroppo, molti di noi non hanno mai imparato ad esprimere i propri bisogni. Per motivazioni diverse molti di noi hanno appreso ad esprimerli in maniera indiretta per esempio dichiarando "cio' che non vogliono" piuttosto che sottolineare "cio' che vogliono". Parlando di bisogni, mi riferisco ai bisogni fondamentali dell'uomo, tra cui vi menziono il bisogno di
Libertà di scelta dei propri progetti di vita, dei propri valori Libertà di scegliere il proprio piano d'azione per realizzare i propri progetti di vita
Celebrare la creazione della vita e la realizzazione dei sogniCelebrare il lutto per i propri cari, per le ambizioni deluse, ecc.
CreativitàStima di sé
AccettazioneAmoreCalore umanoFiduciaSinceritàRispettoDivertimento
BellezzaOrdineArmonia
Riparo AriaAcquaCiboRiposoEspressione sessuale
Dopo aver " osservato" la situazione ; « identificato ed espresso » i miei sentimenti in relazione a detta situazione; compreso « il bisogno non soddisfatto » che é la vera causa dei miei sentimenti, posso formulare una richiesta che soddisfi il mio bisogno.
Possiamo quindi applicare questo stesso processo alla persona con cui siamo in relazione in una data situazione. Nel momento in cui qualcuno si indirizza a noi con un messaggio che percepiamo negativo, possiamo scegliere di vedere cio' questa persona sta osservando, qual'é il sentimento che sta provando, quale é il suo bisogno insoddisfatto e comprendere la richiesta implicita nel suo messaggio.
Leggete attentamente i seguenti esempi di frasi espresse nel nostro linguaggio corrente e quindi tradotte in comunicazione nonviolenta:
1. il vostro cane ha appena terminato di sporcare il mio prato!2. quando vedo il vostro cane (osservazione) fare i suoi bisogni sul mio prato mi sento irritato (sentimento). Abbiamo dei bambini che giocano qui e voglio che il giardino sia uno spazio sicuro e pulito per loro (bisogno). Sareste d'accordo di utilizzare (richiesta) questo sacchetto di plastica per pulire dove il vostro cane ha sporcato? 3. Ehi, ragazzi!! Le torcie elettriche non sono dei giocattoli. Non consumate le pile ! Costano un occhio della testa ! 4. Ragazzi, quando vi vedo giocare con le torcie elettriche sotto le coperte, sono a disagio . Voglio che quelle lampade funzionino ancora il giorno che ne avremo veramente bisogno. Sareste d'accordo di metterle via ? 5. dove diavolo pensi di andare cosi' nel bel mezzo di una giornata di scuola ?6. quando ti vedo uscire dalla scuola in piena mattinata mi sento molto inquieta . Ho bisogno di capire cosa succede. Saresti d'accordo a spiegarmi dove intendevi andare ?
La Comunicazione NonViolenta ci insegna, in modo chiaro e strutturato
• ad esprimerci attraverso il cuore • a ricevere la comunicazione degli altri con empatia e benevolenza
e puo' utilizzarsi per rendere piu' armoniose e pacifiche
• la relazione con se stessi• le relazioni di coppia• le relazioni familiari• nell'ambito scolastico sia per i bimbi che gli adolescenti• nell'ambito professionale• nelle relazioni tra paziente e terapeuta• nelle negoziazioni diplomatiche e relazioni d'affari• nella risoluzioni di conflitti e dispute di ogni tipo
E' sufficiente che una delle parti utilizzi il linguaggio NonViolento perché le altre parti siano portate a seguirne l'esempio.Se volete saperne di piu' vi consiglio di leggere « Le parole sono finestre (o dei muri) » del Prof. Marshall Rosebnerg, pubblicato in Italia dalle edizioni « Esserci ».

breve presentazione diMaria Nieddu basata sul lavoro e le ricerche del Prof. Marshall Rosenberg

Guarda! Comunicazione e PNL

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